Bio

BIOGRAPHY

Liliana Santandrea was born in Faenza on April 15 1952; she lives and works in Bagnacavallo (Italy).

In 1972 Liliana Santandrea was awarded a diploma at Liceo Artistico in Ravenna, Italy, where she was a pupil of artist Giulio Ruffini; in 1976 she obtained her art teaching qualification. Between 1983 and 1988 Liliana spent long periods of time in Venice, where she perfected her print making skills at the international school Scuola Internazionale di Grafica; the artists she met there, and in particular a period of collaboration with Riccardo Licata, were crucial for the development of the experimental research that she is still working on today. Amongst various collaborations, particularly worth of mention is the one with Tonino Guerra in 2011.

The artistic language of Liliana Santandrea focuses on a continuous exploration and intense meditation on the relationship between human beings, nature and industrial production. Her artwork traces the underlying geometry of form and explores primary instincts, myths and emotional states of ancient and contemporary lives.
Liliana’s artwork consists of mental images that open up to a narrative sense, where there is a personal vision of the historic and emotional dimension of existence.

PENSARE LA PITTURA, SPERIMENTARE CON L’INCISIONE

Le ultime opere di Liliana Santandrea

Santandrea proviene dal cuore colto della Romagna, quella provincia storica e ricca, dai tanti palazzi affrescati, sotto ai quali dormirono Napoleone e numerosi cardinali, una piccola nobiltà diffusa e animosi patrioti.
L’azzurrino di quelle volte neoclassiche riveste da sempre le eleganti ceramiche faentine; le belle arti qui sono di casa e gli Istituti d’arte sono ancora molto frequentati, per tenere in vita le antiche botteghe e far pulsare il grande Museo Internazionale della ceramica.
Liliana è nata lì a Faenza respirando quell’aria, per trasferirsi poi e lavorare nella vicina Bagnacavallo, il bel borgo che diede i natali a Leo Longanesi e che da anni alimenta un vivace Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne, all’interno della sua cittadella culturale, nell’ex convento delle madri Cappuccine.
Nonostante il debito per la pittura sia avvertito anche qui, Liliana dopo il Liceo e l’abilitazione all’insegnamento, ha voluto guardare ben oltre, frequentare le buone scuole di incisione e seguire i migliori maestri della sperimentazione grafica contemporanea.
Così ha trascorso alcuni degli Anni ’80 a Venezia, studiando il lavoro di Riccardo Licata alla Scuola Internazionale di Grafica, per guardare poi all’opera di Renato Bruscaglia fermandosi alla Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia di Urbino; in tempi successivi è stata attenta ai consigli offerti da Tonino Guerra ed è poi tornata a collaborare sul torchio con il suo insegnante di Liceo Giulio Ruffini, fino ad ospitare negli ultimi anni a Bagnacavallo gli apprezzati stage del noto bulinista austriaco Jürgen Czaschka.
Praticamente una vita intera, trascorsa tra studio, ricerca e formazione; per alcuni decenni infatti Liliana è stata Direttore didattico e docente alla Scuola comunale d’Arte “Bartolomeo Ramenghi” nella sua Bagnacavallo, contesa fra centinaia di alunni e discipline diverse.
Malgrado questo impegno è sempre riuscita a ritagliarsi un proprio ambito creativo, a tenere numerose mostre in Italia e all’estero, quasi sempre centrate sul rapporto, per lei fondamentale, tra l’ambiente reale delle nostre periferie, quelle forme simboliche dettate dalle architetture industriali e i contesti umani, incapaci ad orientarsi e a darsi coscienza.
Spazi riconoscibili, ferrigni, dove l’uomo è stato, ma dove non appare più necessario.
Ha così prestato il suo linguaggio artistico per interpretare il dialogo inconsapevole dell’uomo con un nuovo panorama industriale, un’accelerazione in continua tensione fra memoria e spaesamento, fra mito e degrado. Le sue incisioni sono il risultato di una ricerca continua, di un’attenzione speciale che parte dalle immagini – fotografiche e mentali – catturate sul campo, poi meditate ed elaborate, per evolvere infine in paesaggi simbolici e dettagliati. A questi si aggiunge spesso un tocco personale ed ironico, inafferrabile, come il suo parlare discreto, sfumato sempre in un evanescente non-detto, che devi inseguire e immaginare, per comprendere il senso del suo progetto.
Al pudore nel definire con le parole il tema indagato Liliana associa per contro, fin da subito, una chiara inquadratura concettuale dell’opera da realizzare. Paesaggi plastici, equilibrati, concepiti prima in precisi bozzetti preparatori, sottendono un’idea ben chiara di quanto la lastra dovrà contenere; solo l’alchimia degli ultimi interventi tecnici produce risultati inconsueti, come il vortice di vapori e il terreno puntinato che incorniciano la grande acquaforte e maniera a zucchero, intitolata Crogioli nella polvere, ove la sfida dell’autrice si spinge a descrivere l’intenso fumo scuro che incombe sui distretti industriali delle raffinerie appena fuori dalla città del silenzio.
Spesso la sua impronta risiede in quella traccia vermiglia che irrompe sulla tavola dei grigi, e come una colata di lava pulsante ci dice che il gigante è vivo, anche se quei panorami alienati non contengono più la presenza umana. Le grandi ciminiere biconvesse hanno un respiro ininterrotto, perenne, che un ignoto Prometeo ha acceso e nessuno sembra più poter controllare.
Ma anche le sue distopiche figure femminili, spesso di spalle per non condizionare lo sguardo con i tratti di un volto, spostano l’attenzione sullo sfondo delle acqueforti e sui piccoli segni simbolici che galleggiano intorno alla fine trama dei tessuti e dei capelli. Un dettaglio sapiente e magnetico, un virtuosismo discreto che vuole affrancare le sue creature dal conformismo della ritrattistica, spesso ostaggio di maniera nella produzione calcografica.
In tutta l’opera incisa di Liliana Santandrea – che oggi raggiunge una piena maturità/padronanza di temi e linguaggi – si coglie spesso l’emergere di un particolare evocativo finemente ricercato, che si stacca dal fondo indefinito, magmatico, come la foglia di quercia che sfiora il braccio di Beatrice vestita di donna, ancora una raffinata acquaforte e acquatinta con maniera a zucchero, a ricordarci che pure oggi, uomini e donne del nostro tempo, devono uscire da nuove foreste.
Giuseppe Masetti
Ravenna, giugno 2022

 

La sua espressione artistica rivela una continua indagine e un’intensa meditazione sul rapporto fra uomo, natura e produzione industriale. Nelle sue opere l’artista rileva la geometria sotterranea che soggiace alla forma, in esse convergono pulsioni primarie, miti e stati emozionali di vissuti remoti e contemporanei.

Esposizioni:

2024
Dimensione verticale, Galleria comunale d’arte della Molinella, Faenza
Donne di scienza donne di fiori, Villa Vogel, Firenze
(Un)Fair, Superstudio Maxi, Milano
Slady graficne, Galleria della Accademia Universitaria, Bielsko-Biala, Polonia
Migrare, Sala Palazzo Vecchio, Bagnacavallo

2023
Imperfect islands, Galleria Gadarte, Firenze
Le statue e stele della Lunigiana custodi di strade e guadi Museo delle stele, Castello del Piagnaro, Pontremoli
Ad illustre memoria Centro Nazionale Studi Manzoniani, Casa Manzoni, Milano
Giuseppe Viviani, Omaggio al Principe di Boccadarno Museo della Grafica, Palazzo Lanfranchi, Pisa
Dimensione verticale Arianna Sartori, Mantova
Nello spirito del Correggio, Rocca di Dozza

2022
Imperfect islands 2, Sale Arte Ascom, Lugo
Imperfect islands, Larmadillo, Firenze
Nello spirito del Correggio, Palazzo dei  Principi, Correggio
Dalla terra al cielo, Palazzo delle Esposizioni, Faenza
…e  poi sarà l’età del legno, Chiesa nel Sacrario, Bagnacavallo
Labirinto dal carcere al piacere, Cà la Ghironda , Sala dei contemporanei, Zola  Predosa.
Unfair, Milano
Labirinto dal carcere al piacere, Labirinto della Masone, Fontanellato

2021
Personale: Imperfect Islands, Chiesa del Suffragio, Bagnacavallo
La misura dell’essere Galleria FaroArte, Marina di Ravenna
Tra luci e ombre – I percorsi dell’anima, Palazzo Rasponi 2, Ravenna.
Tra sogno e realtà, Cà la Ghironda – Sala dei contemporanei, Zola Predosa.
Da zero a infinito, Palazzo Esposizioni, Faenza.
Tuttintavola, Pallavicini 22 Art Gallery, Ravenna.

2020
Affordable Art Fair, Milano.
In cerca di ali, Sacrario dei caduti, Bagnacavallo.
L’arte che riparte, Galleria Gadarte, Firenze.
Tra sogno e realtà, Centro culturale Sant’Agostino, Crema.
Conoscere il terremoto, galleria la Molinella, Faenza.

2019

Maestri incisori a Faenza, Pinacoteca, Faenza.
23° Internazionale Kunstmesse, Innsbruck.
Autorappresentazioni, Cà la Ghironda – Sala dei contemporanei, Zola Predosa.
Artparma, Parma.
Milano art-design week, Fuorisalone., Milano.
Habitat, Villa Ortolani, Voltana.
Habitat, Santuario dell’Arginino, Voltana.
Contemporanea, Forlì.
Gervasia, Bagnacavallo.

2018
Art Salzburg contemporary international Salisburgo.
Ambienti d’Italia , Biblioteca Passerini-Landi, Salone monumentale, Piacenza.
Nowart, Werkkunst gallery, Bergamo.
La stampa d’arte: tecniche e linguaggi, Museo di Ca’ la Ghironda, Zola Predosa.
Paesaggi incisi, Fienili di Ciamparo, Grizzana Morandi.
Affordable Art Fair, Milano.

2017
Vivere la città, Palazzo d’Accursio, Bologna, riceve in questa occasione l’attestato di merito dell’Unesco.
Gelido, Chiesa del Suffragio, Bagnacavallo.
Habitat, galleria Gadarte , Firenze, personale.
Nowart, Werkkunst gallery, Berlino.
Matilde incisa, Castello di Rossena, Canossa.
2Still Life Werkkunst gallery, Berlino.
Oltre- Artisti dalla Ramenghi, galleria Gadarte, Firenze
Affordable Art Fair, Milano.

2016
Matilde incisa, Rocca dei Bentivoglio, Bazzano, Bologna.
Affordable Art Fair, Milano.
Natural-mente natura, Palazzo Albertini, Forlì

2015

Matilde incisa – Scacco al re Complesso monumentale della Basilica di San Luca, Bologna.
Educare con l’Arte, Pinacoteca A. Borgonzoni, Museo Civico, Medicina.
Impressioni allo specchio,
Biblioteca Palatina, Parma.
Affordable Art Fair, Milano.

2014
Triennale di grafica Chamaliéres, Galerie Municipale d’Art contemporain, Francia.
Affordable Art Fair,
Milano.
Italian Method 2, Brick Lane Gallery, Londra.
Impressioni a specchio
, Museo della stampa, Soncino.
Personale, Dimensione verticale, Annafietta, Ravenna.
Chi non si maschera?, Museo Glauco Lombardi, Parma.
Sfumature di grigio , Castello Estense, Ferrara.

2013
Repertorio incisori italiani 2008-2013, Centro culturale Le Cappuccine, Bagnacavallo, Ravenna.
Inferno, Purgatorio, Paradiso, Crespellano, Bologna.
European Sternen, Reuss Galerie, Berlino.
Natural-Mente Natura, Riolo Terme.
I sette vizi capitali,
Galleria il Bisonte, Firenze.
Affordable Art Fair, Milano.
L’urlo del silenzio, Palazzo Albertini, Forlì.
Terra Tremuit, Museo della Sanità, Bologna.
Arte Piacenza, Piacenza.

2012
Affordable Art Fair, Amburgo.
Carving my-self, Museo delle Cere Luigi Cattaneo, Alma mater Studiorum, Università degli Studi di Bologna.
Scritture d’acqua, Sale della Meridiana, Castello di Vignola.
Christmas Exhibition, Galleria Wikiarte, Bologna.
Vernice Art Fair, Forlì.
Amica/mente a Vittorio Mascalchi, Palazzo San Giacomo, Russi – a cura di Enzo Dall’Ara e Lorenza Altamore.
Personale, Dimensione verticale, Chiesa di San Girolamo, Bagnacavallo.

2011
Insieme, Magazzini del Sale, Cervia – a cura di Enzo dall’Ara.
Duplicare il mondo, Museo Arti e Mestieri, Pianoro.
Specchia-menti, Complesso Monumentale del Mauriziano, Reggio Emilia – a cura di Marzio Dall’Acqua e Marco Fiori.
Se-ipsum l’autoritratto nella incisione da Rembrandt a De Chirico, da Goya agli artisti contemporanei, Museo Civico delle Cappuccine, Bagnacavallo.

2010
Triennale di grafica Chamaliéres, Francia.
Graveurs contemporains français & italiens, Ville de Chamont, Francia.
Dialoghi d’amore fra carte e inchiostri, Soprintendenza Archivistica per l’Emilia Romagna, Palazzo Angelelli Hercolani Fava Simonetti, Bologna.
Incisioni per una cupola, Museo della Sanità e della Assistenza, Bologna.
Personale, Dimensione Verticale, Palazzo del Commercio, Sale Lino Longhi, Lugo.
Solchi seminati d’inchiostro, Sala Consigliare della Partecipanza, San Giovanni in Persiceto – a cura di Marzo Dall’Acqua e Marco Fiori.

Esodi - EnzoDall'Ara - Predappio 2009

Esodi – EnzoDall’Ara – Predappio 2009

2009
Arte in cantina fra antichi tini Predappio.
La Madonna dell’Accoglienza, ceramica posta sotto la volta della Porta Superiore all’ingresso di Bagnacavallo.
L’artista allo specchio del reale, mostra itinerante, Loggia della Fornace, Pianoro, Sala Rosa, Budrio, Sala della Partecipanza, Pieve di Cento.
Dialoghi d’amore fra carte e inchiostri, Sovrintendenza Archivistica, Bologna.
Fra carte e inchiostri, Bertinoro e Museo delle Mura di Bologna.
L’inchiostro nel segno, Villa Garagnani, Zola Predosa.
Dieci artisti per Eno-Arte, Casa Natale Mussolini, Predappio – a cura di Enzo Dall’Ara.
Personale, Esodi, Museo Enologico, Predappio.

La montagna - 2008

La montagna – 2008

2008
Personale, La montagna e l’uomo, Sala del centro visite al Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Tredozio.
L’inchiostro nel segno, San Pietro in Casale – a cura della Associazione A.I.E.R.
Omaggio a Piazza Nuova, Piazza Nuova, Bagnacavallo.
EnoArte, L’universo del vino, Predappio – a cura di Enzo Dall’Ara.

2007
Personale, La montagna e l’uomo, Spazio arte e arredo, Ravenna.
La modernità di Saffo nel vissuto di un’artista, Rocca di Caterina Sforza, Forlì – mostra ideata da Lorenza Altamore.
I segni dell’acqua & il testimone del rame, Galleria l’Ariete, Bologna.
Ceramica italiana, Sala Municipale, Neresheim (Germania).

2006
Personale, La montagna e l’uomo, Galleria Artepiù, Lugo di Romagna.
Altrove, Sala del Paradisino, Modena e Archiginèsi di Bologna.
Kunstmesse dell’Arte di Salisburgo.

2005
Il Grande Seme della Pace, scultura posta nel parco Togliatti a Bagnacavallo, realizzata con la collaborazione di un gruppo di artisti della Scuola d’Arte B. Ramenghi di Bagnacavallo.
E-20 naturali, Sala Silentium, Bologna.
Restart, Teatro Testori, Bologna.
Pace e Guerra, Municipio di San Lazzaro di Savena.
Grafica, Aix-en-Othe, Francia.

2004
Angeles, Centro Cultural del Berro, Junta Municipal de Salamanca, Madrid.
Angeles, Centro Cultural de Arzanguela, Sala de Arte, Madrid. Sala de C. C. Villa de Mostoles.

2003
L’opera Tesi entra a far parte della Raccolta istituto statale d’arte “F.A.Grue” di Castelli (TE )
Angeles, Fundaciòn Gregorio Sanchez, Madrid.
Angeles, Sala de Exposiciones Villa de Mostoles, Mostoles ,(Spagna).

La caduta dell’Angelo 2002

2001
Premiata al XIX Premio Firenze, Salone di Palazzo Vecchio, Firenze.
Studio Logos, Roma.
Le stanze di Diana Galleria Comunale di arte moderna e contemporanea di Piombino.
Arte Fiera, Padova.

2000
Artisti in Fiera, Parma.
Etruria Arte, Venturina.
Immagina, Reggio Emilia.

1999
Personale, Fra Oriente e Occidente, Sala Palazzo Vecchio, Bagnacavallo e Fondazione Xante Battaglia, Milano.
Poetiche Alchimie, Palazzo del Comune, Neresheim (Germania).

1997
Arte Donna, Sassari.

1996
The 3rd Cairo International Biennale for Ceramics, The Museum of Modern Egyptian Art, Cairo.

1995
La desolazione, il dolore, la speranza, Museo civico, Bagnacavallo – a cura di Carlo Polgrossi.
Equilibri Instabili, Sala AICS, Torino.

1994
Galleria Nova Sin, Ostrava (Repubblica Ceca).

1993
Centro Culturale Paranaense di cultura Curibita, Brasile.
Premiata al Premio Europa Unita, Sassari.
Biennale di Ceramica, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.

1990
Sala dell’Unione degli Artisti Plastici di Romania, Bucarest e Poliesti.
Art d’Italia, Centro Culturale di Alcoi e Centro Culturale di Ibi, Spagna.

1988
Personale, Aotide, Lavagna.

Anni Ottanta
Partecipa a diverse esposizione collettive di grafica: Venezia, Museo Provincial de Bellas Artes Ciudad de la Plata di Buenos Aires, Galleria C.B.B. Wuppertal in Germania, museo di Lubin in Polonia.